Green wall Giambellino, la prima parete vegetale di Atm
L’Azienda partecipa da protagonista alla transizione ecologica di Milano con un progetto dal valore ambientale, ecologico e sociale
La prima parete vegetale di Atm ha preso forma sulla facciata del deposito bus di Giambellino. Sono oltre 10mila le piante che la compongono, con più di 20 specie diverse, per coprire una superficie di 350 mq. L’obiettivo di questo innovativo green wall non è solo quello di assorbire l’inquinamento, ma anche rendere l’edificio più fresco e l’ambiente più gradevole.
Si tratta di un’opera coerente con le politiche di integrazione urbana che ATM sta percorrendo, a partire dal Piano Full Electric che prevede la conversione all’elettrico di tutti i suoi 1200 bus e la riqualificazione dei depositi, per avere una città più resiliente e sostenibile.
ATM partecipa da protagonista alla transizione ecologica di Milano, non solo attraverso il trasporto pubblico, ma anche attraverso la creazione di spazi che migliorino la qualità di vita dei milanesi e la vivibilità dei quartieri in cui è presente.
Un tappeto vegetale multifunzione
La parete verde di Giambellino è la prima installazione di questa tipologia nata a Milano grazie al programma europeo CLEVER Cities, che ha finanziato la progettazione all’interno del progetto Horizon2020. Questo ha lo scopo di migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini, grazie a soluzioni basate sulla natura (Natural Based Solutions). La parete verde rientra tra le opere finanziate per il 35% dal bando BE2 del Comune di Milano.
Oltre all’estetica il progetto ha quindi una funzione e un significato di tipo ambientale, ecologico e sociale.
La funzione ambientale
Perché un verde verticale di queste dimensioni migliora sensibilmente la qualità dell’ambiente, purificando l’aria, migliorando il confort acustico e abbassando la temperatura dell’edificio durante i periodi caldi. La fitta vegetazione è in grado di pulire l’aria da inquinanti gassosi e polveri sottili, di produrre ossigeno e di contribuire alla riduzione dell’anidride carbonica.
Allo stesso modo il risparmio energetico dovuto alla coibentazione e al raffrescamento naturale della superficie, costituisce un ulteriore beneficio ambientale ed economico.
La funzione ecologica
Perché la vegetazione rappresenta un habitat e una fonte di nutrimento per avifauna e insetti impollinatori. L’aumento della biodiversità negli ambienti antropizzati può svolgere un ruolo fondamentale per rafforzare l’infrastruttura green che connette il verde urbano con le zone naturali circostanti.
Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano e AMAT, la parete sarà oggetto di studio per misurare la prestazione delle piante nell’assorbire inquinanti e Co2.
La funzione sociale
Perché il processo di studio dell’opera, in collaborazione con il team CLEVER Cities Milano, ha seguito un percorso di co-progettazione con le associazioni locali (Cooperativa Eliante Onlus e MiloLab) definendo le priorità del quartiere in termini estetici e funzionali.
Inoltre, le ricerche scientifiche dimostrano che una significativa presenza di piante nell’ambiente circostante riduce lo stress e aumenta il benessere psicofisico.
Il progetto CLEVER Cities
Il Green Wall ATM Giambellino è nato nell’ambito del progetto europeo CLEVER Cities, al quale Milano partecipa come città capofila, insieme a Londra e Amburgo, per sostenere interventi innovativi basati sulle NBS. Si tratta di progetti pilota, monitorati per le loro funzioni ambientali e sociali, che devono essere qualitativi, sostenibili e replicabili su scala più ampia.
La scelta è ricaduta sul quartiere Giambellino anche per la collocazione in un’area chiave della città, sulla quale il Comune sta investendo in servizi, spazi verdi e centri di aggregazione, per realizzare un profondo rinnovamento.
Oltre alla riqualificazione visiva e alle prestazioni ambientali sarà oggetto di monitoraggio anche l’aspetto sociale, con la collaborazione delle associazioni del quartiere. Il Team di CLEVER Cities Milano, che ha collaborato per la parete di Giambellino, è costituito da specialisti del Comune di Milano, di AMAT, del Politecnico di Milano, di Ambiente Italia, di Eliante, oltre a WWF, RFI e Italferr.
La progettazione
La progettazione è stata realizzata da Paolo Pignataro, agronomo ed esperto in giardini verdicali, selezionato da ATM tra una serie di professionisti proposti dal Team CLEVER Cities.
La facciata, lunga 75 metri e alta 8, ospita 350 m² di verde verticale con più di 10.000 piante. La sua proporzione e posizione lungo un marciapiede la rendono particolarmente adatta a svolgere le funzioni di raffrescamento estivo, confort acustico, consumo di CO2 e abbattimento degli inquinanti.
La combinazione di 24 varietà vegetali è stata appositamente selezionata per costituire un filtro naturale per la pulizia dell’aria, oltre alla capacità di adattamento alla condizione di esposizione a nord, alla longevità e alla resistenza alle malattie. La quasi totalità di specie in progetto è sempreverde, per filtrare le polveri anche nel periodo invernale, quando a Milano, in assenza di piogge, si superano facilmente le soglie limite per più settimane consecutive.
Le piante sono inserite nella parete a ‘radice nuda’ e, sono alimentate da microirrigazioni con una soluzione leggermente fertilizzata. Trattandosi di un progetto altamente visibile sono stati utilizzati tutti gli accorgimenti per mantenere un elevato valore estetico nel tempo.
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